Carlotta Rondana

Scavalcamontagne, cultura in cammino

Scavalcamontagne, cultura in cammino

Gli “Scavalca Montagne”, erano piccole compagnie di giro che nel passato recitavano in teatri periferici, su e giù per l’italia, dovendo fin scavalcare le montagne, tanta era la strada percorsa per portare al pubblico i loro spettacoli. Ora, nel 2023 chi sono gli Scavalcamontagne? Lo chiedo a Irene Geninatti Chiolero e Danilo Ramon Giannini, i due ideatori di uno straordinario progetto che porta spettacoli di riconosciuto valore artistico e culturale in borghi di territori poco conosciuti. L’anno passato li ha visti spostarsi da un paese all’altro per 400 km e quest’anno toccheranno 45 comuni per una stima di 600 km a piedi.

Irene, Danilo, cos’è il progetto e chi sono oggi gli Scavalcamontagne?

Scavalcamontagne è un progetto che prevede la costruzione e la realizzazione di tournée interamente realizzate a piedi, zaino in spalla.
La mattina si cammina tra un borgo e l’altro e la sera si va in scena nelle piazze dei paesi attraversati. Scavalcamontagne è il nostro modo adulto di continuare a guardare e attraversare il mondo con lo stupore e la gioia di quando eravamo bambini.
È un progetto che abbiamo cucito su di noi, sui nostri desideri, sulle nostre passioni e che muove i suoi passi dai nostri amori profondi: la libertà, l’avventura, il teatro, la musica, la natura.
È un progetto che mescola il cammino allo spettacolo dal vivo, la scoperta dei territori attraversati e il racconto delle loro eccellenze, enogastronomiche, naturalistiche, storiche e artistiche.
Per noi Scavalcamontagne è come un racconto scritto insieme agli abitanti dei piccoli borghi attraversati, ai quali noi raccontiamo delle storie sul palco e dai quali scopriamo segreti delle loro terre.
Oggi gli Scavalcamontagne sono artisti che cavalcano la libertà di riscoprire la meraviglia della lentezza, assaporare il tempo e i luoghi attraversati in maniera profonda, arricchirsi di ogni incontro fatto sul cammino e trarre spunto dalle suggestioni del silenzio dei boschi e dei sentieri attraversati.

Come è nato questo progetto ?

L’idea nasce nel 2020, durante il lockdown, dalla voglia di ricominciare a muoversi e a fare teatro, ci siamo chiesti come poter fare cultura. All’inizio è stata una risposta a tutte le imposizioni castranti poste allo spettacolo dal vivo durante la pandemia e poi ha continuato a crescere anno dopo anno. Nel 2020 si è partiti con una Tournée di nove tappe e nel 2023 siamo a 45 borghi coinvolti sparsi in quattro regioni, sette province e due nazioni per un totale di circa 600 km percorsi a piedi.

La scelta di muoversi a piedi è un modo per differenziarvi da altre compagnie che portano i loro spettacoli in tournée o il camminare ha una funzione altra nel vostro progetto?

L’idea è quella, da una parte, di organizzare un tour a piedi del territorio e pubblicizzarlo quanto più possibile, mettendolo a disposizione anche delle realtà locali che si occupano di turismo lento, per far sì che si crei un piccolo nucleo di camminatori/spettatori che arrivino sul territorio e lo vivano in maniera slow offrendo loro una serie di spettacoli di livello, giorno dopo giorno,
dall’altra di portare “a domicilio” agli abitanti dei piccoli e meravigliosi borghi toccati dal progetto un’offerta culturale varia e adatta a tutto il pubblico.

Avete parlato di fantasia, poesia e magia ma l’idea di portare la cultura in centri dove è più raro fruirne, ha una funzione politica? Se c’è, qual è?

Crediamo che la meraviglia, la musica e il teatro possono generare un messaggio di speranza. Per questo abbiamo deciso di continuare a portare i nostri spettacoli in piccoli e piccolissimi borghi dove spesso lo spettacolo dal vivo, di qualità, fa fatica ad arrivare.
Crediamo che la bellezza, la cura e l’attenzione siano contagiose, crediamo che quell’empatia che nasce e vive tra palco e pubblico possa davvero essere foriera di rinascita.
Troppo spesso l’etichetta di territori marginali ha giustificato un abbandono culturale di luoghi bellissimi e pieni di ricchezze.
Nel nostro piccolo, Scavalcamontagne è un gesto politico per affermare che gli ultimi non esistono, che i margini non sono che trampolini verso l’infinito.

Quali sono gli spettacoli degli Scavalcamontagne?

Gli spettacoli inseriti nel format Scavalcamontagne sono spettacoli comico-musicali, alcuni tratti da celebri operette come La Vedova Allegra, Cin Ci La e il Cavallino Bianco, altri ancora spettacoli a tema culinario, dove si mescolano ricette, canzoni di musica leggera, classici del repertorio operistico e operettistico, swing e sketch comici, altri veri e propri concerti, da Galà di Operette a concerti a tema sacro. Per questo ci avvaliamo della professionalità di artisti provenienti dai più variegati ambiti, dal teatro di prosa al musical, dal conservatorio alla commedia dell’arte passando per l’opera e la canzone napoletana.
Tutti i titoli sono adatti a ogni tipo di pubblico.

Dopo oltre un mese di spettacoli sulle piazze dell’Alessandrino, nell’Astigiano e nel Cuneese, con qualche tappa nella Liguria, dopo i consensi raccolti in Toscana, al festival “La Rinascita della Bellezza”, dal Teatro Corsini, al Mugello e intorno a Firenze, cosa vi aspetta per questa nuova avventura che comincerà il 1 agosto?

Dal primo agosto saremo impegnati, per la prima volta a dispetto del nostro nome, con la montagna vera e propria. Fino al 6 agosto saremo nelle Valli di Lanzo (TO) dove supereremo i 1000 MT di altitudine, dal 9 al 12 vivremo il brivido di portare i nostri spettacoli in alta quota , arrivando oltre i 3000 MT, nei rifugi lungo il Tour della Bessanese, mettendo il nostro primo piede oltre confine, in Francia, al rifugio Averole. Concluderemo il nostro agosto torinese in Val Germanasca, il 13 e il 14. Siamo molto felici di come il nostro progetto stia crescendo e curiosi di sperimentare nuove avventure.
Anche in questa tranche d’agosto, noi Scavalcamontagne potremo essere accompagnati da altri camminatori, pubblico curioso, amanti del trekking, guide specializzate che vivranno la vita di compagnia insieme agli artisti, grazie a pacchetti turistici organizzati ad hoc e giornate singole di trekking. Chiunque voglia partecipare può scegliere l’opzione per sé migliore.
Durante la tournée di giugno e luglio che ci ha visti protagonisti tra il basso Piemonte e l’entroterra ligure abbiamo organizzato:
Workshop di fotografia insieme al fotografo paesaggista Manuel Cazzola, passeggiate con Monferrato Nordic Walking, rilassamento e collegamento col proprio corpo con l’ Associazione l’Era del Cinghiale Bianco di Piana Crixia (SV), degustazioni di prodotti tipici d’eccellenza organizzate da Langa my Love.
Tutto ciò con l’intento di offrire un’esperienza unica anche per un pubblico completamente estraneo alla zona.

Operazioni nate da grandi entusiasmi non sempre trovano i mezzi per affacciarsi e poi confermarsi nel percorso, però seguendo il lavoro di questi artisti rivoluzionari, fatto di pensieri veloci e gesti lenti, come le lunghe passeggiate tra strade dissestate o in mezzo alla natura anche selvaggia e inaspettata, ho conferma di quanto il valore di un’idea, la spinta umana, la professionalità, siano basi solide per resistere ed esistere in una realtà in costante mutamento.
Eduardo De Filippo è stato definito dallo scrittore Italo Moscati “lo scavalcamontagne” per quel fuoco che lo spingeva a non dare “nulla per scontato e per quella capacità per sé e per il pubblico, di far luce ed esplorare ciò che era stato dato per definitivo e ormai noto, anche negli angoli” e non troppo lontani da questo operato Irene e Danilo si propongono, insieme ai loro compagni, come esploratori capaci di fare tesoro del viaggio e narratori di emozioni attraverso l’arte che manifestano.

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