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Palazzina LAF – Speciale Festa del Cinema

Palazzina LAF – Speciale Festa del Cinema

Presentato in anteprima alla Festa del cinema di Roma, nella sezione Grand Public, Palazzina LAF è l’esordio alla regia (e alla sceneggiatura) dell’attore tarantino Michele Riondino. Quest’ultimo da sempre attivo nel sociale per la sua città, porta sullo schermo una delle pagine più efferate legate alla famigerata acciaieria ILVA. Il film, infatti, si basa su una storia realmente accaduta: negli anni Novanta alcuni impiegati e tecnici dell’acciaieria si opposero al ricollocamento e alla declassazione ad operai e per questo furono relegati nell’edificio che dà il nome al film. Lo scopo di questa sorta di imprigionamento era fiaccare il loro spirito e costringerli ad accettare la nuova mansione. La pellicola ruota attorno a Caterino, un operaio addetto alla pulizia dei forni, che vive in una masseria, caduta in disgrazia a causa dei fumi dell’acciaieria, che viene prima avvicinato dai vertici dell’azienda e in seguito ne diventa la spia. La storia prende il via, quando l’uomo, non capendo la reale funzione della palazzina chiedi di essere trasferito proprio lì.

Nella sua opera prima Riondino confeziona un film in grado di cogliere nel segno. E non solamente per la storia narrata. La regia e la fotografia, seppur senza altissimi picchi, sono buone e fanno si che la narrazione proceda senza intoppi; la scrittura, che, nonostante il tema, presenta solamente degli echi del cinema sociale Settanta, riesce a delineare in modo convincente sia il corso degli eventi sia i pensieri e lo sviluppo dei personaggi principali e del gruppo di reclusi, trattato quasi come un’unica entità; il cast è ben amalgamato e ogni attore concede allo spettatore un’interpretazione convincente: Michele Riondino, nel ruolo del protagonista, e Elio Germano, nel ruolo di un terribile dirigente, reggono alla grande durante tutta la durata dell’opera. Anche la recitazione dei comprimari, soprattutto dei prigionieri alla LAF, va citata in quanto parte integrante della buona riuscita del film.

La storia dell’ILVA e dei suoi effetti sui territori di Taranto, è una storia, purtroppo per tutti, ancora poco raccontata e soprattutto poco conosciuta (fatta eccezione per i grandi titoli di giornale) da parte dell’opinione pubblica, con Palazzina LAF Michele Riondino tenta di scardinare la coltre di fumo che cela tale argomento e, a mio avviso, lo fa girando un buon film che merita senza dubbio la visione in sala.

La pellicola vedrà il buio delle sale italiane a partire dal 30 novembre.

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