Carlo III Re d’Inghilterra: un’incoronazione del terzo millennio

Carlo III Re d’Inghilterra: un’incoronazione del terzo millennio

Carlo III Re

Questo sabato assisteremo ad un evento senza precedenti per tutte le persone più giovani di sessant’anni: l’incoronazione di un re d’Inghilterra. In un’epoca nella quale la monarchia è uno dei pochi retaggi del passato che ci restano. In Italia potremo assistervi seguendo la diretta televisiva su Rai 1 nello speciale Tg1 dedicato alla Coronation Ceremony dalle 11.45 alle 15.30 (ora italiana). In alternativa, potremo vederla su Canale 5, durante l’edizione speciale di Verissimo, che inizierà intorno alle 11.
Si tratterà, come abbiamo anticipato, di un evento straordinario, anche considerato un lunghissimo regno di Elisabetta II, durato la bellezza di 70 anni e 214 giorni: il più lungo nella storia del Regno Unito.
Ripercorriamo, ora, la cerimonia che portò sul trono Lilibeth e che sabato vedrà suo figlio diventare il nuovo re d’Inghilterra.

Settant’anni fa, Elizabeth The Queen

Chi oggi attende con ansia l’incoronazione di Carlo III ha ancora negli occhi quelle immagini che, nella maggior parte dei casi, ha potuto ammirare solo sulla neonata televisione: l’incoronazione di sua madre. Gli antefatti sono ben noti: re Giorgio VI, padre della futura regina d’Inghilterra, muore a soli 56 anni per un grave tumore ai polmoni. È il 6 febbraio del 1952. Elisabetta, però, diventerà regina a più di un anno di distanza, il 2 giugno 1953. Settant’anni fa, all’età di 25 anni.

Elisabetta

 

Un’attesa febbrile

Oggi come ieri. La scena dei cittadini accampati già 4 giorni prima dell’incoronazione lungo il percorso che verrà attraversato da Carlo III e dalla regina consorte Camilla fa tornare con la memoria a 70 anni fa. E non solo: anche in occasione dei diversi Giubilei della Regina Elisabetta II, il popolo si è sempre mobilitato. Sono moltissimi e sfegatati i fan della monarchia: in occasione dell’ultimo Giubileo di Platino della defunta regina, erano moltissimi i cittadini che si erano accampati con le tende da campeggio lungo il percorso che sarebbe stato attraversato dalla loro sovrana. Stiamo assistendo alla stessa euforia collettiva anche oggi, a dimostrazione che la monarchia, in Inghilterra, è tutt’altro che fuori moda: solo a Londra, sono attese circa centomila persone, venute ad assistere alla processione della prima incoronazione inglese di questo millennio.

Una cerimonia mediatica

Nel 1953, un corteo interminabile partì da Buckingham Palace alla volta dell’Abbazia di Westminster, dove si tenne la solenne cerimonia. Ad assistervi, furono quasi tre milioni di persone, ai quali si aggiunsero più di 20 milioni di spettatori della diretta televisiva. Quella di Elisabetta fu la prima cerimonia di incoronazione ripresa e trasmessa in televisione della storia: furono piazzati sul posto più di 200 microfoni, e ospitò 750 giornalisti che raccontarono l’evento in oltre 29 lingue.

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La preparazione richiedette un tempo lunghissimo: ben 16 mesi e 3 prove generali per assicurarsi che tutto funzionasse secondo i piani. Oggi, con l’avvento di Internet e delle dirette social, l’evento promette di essere sempre più mediatico e a portata di click. Anche per chi non potrà assistervi in loco. E, in occasione del solenne evento, sono stati già lanciati un hashtag dedicato con alcune varianti e una nuova emoji, una faccina che raffigura la corona utilizzata durante la cerimonia. Per quanto riguarda l’hashtag #coronation, su Twitter negli ultimi 30 giorni è stato utilizzato in 1,5 milioni di tweet da 1,4 milioni di utenti, a dimostrazione del fatto che questa sarà la prima incoronazione very social della storia. Le parole più menzionate? Ovviamente “king” e “Charles”, ma anche “Meghan”, a dimostrazione dell’eco mediatica avuta dalla decisione della nuora del futuro re di non presenziare alla cerimonia.

Le fasi della cerimonia

Come si svolgerà il tutto? L’incoronazione si svolgerà secondo un protocollo che viene rispettato, con pochissime eccezioni, da un migliaio di anni. Sebbene non sia da escludere che stavolta avrà una durata inferiore rispetto a quella che ebbe ai tempi di Elisabetta II. Ecco quali saranno le fasi più importanti:
La processione. Carlo III e la consorte Camilla partiranno da Buckingham Palace in carrozza per raggiungere l’abbazia di Westminster.
La cerimonia nell’Abbazia di Westminster. Inizierà con il riconoscimento da parte dell’arcivescovo di Canterbury: la congregazione accoglierà il futuro sovrano al grido di “God Save The King”.
Si proseguirà con il giuramento: Carlo giurerà di regnare secondo la legge, esercitare la giustizia con misericordia e mantenere la Chiesa d’Inghilterra.
Seguirà l’unzione, a base di un olio santo realizzato secondo una ricetta segreta (contenente, tra gli altri, ambra grigia, fiori d’arancio, rose, gelsomino e cannella).
Dopodiché, la fase successiva sarà quella dell’investitura. Carlo riceverà alcuni oggetti simbolici: tra questi il Royal Orb, che rappresenta l’autorità religiosa e morale, lo Scettro, simbolo del potere e lo Scettro del Sovrano, verga d’oro sormontata da una colomba smaltata di bianco, simbolo di giustizia e misericordia. Dopodiché, l’arcivescovo di Canterbury porrà la corona sul capo del nuovo re.

A questo punto si passerà alla fase finale: quella dell’intronizzazione e dell’omaggio. Carlo III siederà sul trono e riceverà l’omaggio dei reali.
Anche la consorte Camilla sarà incoronata in veste di regina consorte, ma attraverso una cerimonia più semplice di quella riservata a suo marito.

Carrozze e corone

Torniamo per un attimo al 1953, quando Elisabetta raggiunse l’Abbazia di Westminster come si addice a una principessa delle fiabe: a bordo di un cocchio dorato trainato da sei cavalli grigi, meglio noto come Gold State Couch. Era stato costruito dall’artigiano Samuel Butler nel 1762 appositamente per trasportare re e regine. Da Elisabetta fu utilizzato solo in occasione dell’incoronazione e di due Giubilei: quello d’Argento e quello d’Oro. Non doveva essere particolarmente confortevole, tanto che la regina definì il suo viaggio a bordo della carrozza per l’incoronazione “orribile e non molto confortevole”: motivo per cui il cocchio non fu usato per il suo Giubileo di Diamante.

Carrozze e corone

Utilizzata in occasione di ogni incoronazione a partire dal 1831, toccherà in sorte anche a Carlo III e alla consorte Camilla, ma solo per il tragitto di ritorno dall’incoronazione. All’andata, il neo re opterà per una carrozza moderna: quella realizzata in occasione del Diamond Jubilee, dal quale prende il nome. Una carrozza dotata di tutti i comfort moderni, incluso il riscaldamento e l’aria condizionata.
Diverso è il capitolo corone. Elisabetta diventò the Queen indossando la Corona di Sant’Edoardo che già aveva portato suo padre: un vero e proprio fardello pesante oltre 2,28 chili, ricoperto di 444 pietre dure tra cui 277 perle, 18 zaffiri, 11 smeraldi e 5 rubini. Per l’occasione fu portata a restringere. Una corona che toccherà in sorte anche a Carlo III, il quale la indosserà solo per un’ora, dopo la quale il tesoro della Corona verrà riportato al sicuro nella Torre di Londra, dove viene custodito. Una corona che fu concepita appositamente per il predecessore del suo nome, Carlo II, nel lontano 1661, su modello di quella di Edoardo il Confessore, che governò l’Inghilterra fra il 1042 e il 1066).
Quest’ultima, che era considerata una reliquia, fu fatta fondere durante la rivoluzione guidata da Oliver Cromwell, che portò alla decapitazione di re Carlo II. Prima di Carlo III, la nuova Corona di Sant’Edoardo è stata usata solo per altre cinque incoronazioni: Carlo II, Giacomo II, Guglielmo III, Giorgio V e, appunto, Elisabetta II.

Gli abiti del potere

Quando si parla di re, l’abito ha sempre una precisa funzione simbolica: quella di comunicare il potere, sia politico che religioso, che promana da coloro che lo indossano. I paramenti d’oro che indossò Elisabetta e che indosserà suo figlio suggeriscono allo spettatore l’idea di un potere assoluto, che discende direttamente da Dio: non sfugge, infatti, la stretta somiglianza con i paramenti sacerdotali.
L’ “outfit” del futuro re sarà in linea con la solenne sacralità della cerimonia. Durante la cerimonia d’investitura, Carlo indosserà la Supertunica in seta dorata, ricamata con arabeschi stilizzati e motivi floreali, che fu realizzata per re Giorgio V nel 1911. Questo capo d’abbigliamento, che pesa circa 2 kg, è realizzato in tessuto d’oro: filo di seta avvolto in sottili pezzi di metallo dorato o argento dorato. La Supertunica sarà ricoperta dal mantello imperiale che fu creato per re Giorgio IV nel 1821 e fu utilizzato anche in occasione delle incoronazioni di Giorgio V, Giorgio VI e di Elisabetta II. L’Imperial Mantle (o Robe Royal) pesa circa 4 chili e si allaccia sul petto con un fermaglio a forma di aquila reale. Il tessuto d’oro del mantello è decorato con motivi floreali e aquile imperiali.

Chi ci sarà e chi non ci sarà?

In occasione dell’incoronazione di Elizabeth, all’interno dell’abbazia avevano presenziato 7600 invitati. Più modesta, si fa per dire, sarà la cerimonia dell’incoronazione di Carlo III: presenzieranno “solo” 2000 invitati. Si sa che, della cerchia più ristretta, risplenderà per la sua assenza la moglie di Harry, Megan Markle, invisa da tempo alla famiglia reale. Insieme a lei, resteranno in California i due figli Lilibet e Archie.

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Ci saranno, ovviamente, il principe (nonché futuro erede al trono) William, la moglie Kate e i tre figli George, Charlotte e Louis (in forse fino all’ultimo). Parteciperà anche il fratello Harry, a dispetto delle recenti polemiche, inclusa quella seguita all’uscita del suo libro bestseller di memorie, Spare.

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Tra gli altri familiari presenti figureranno la principessa Anna, sorella del futuro re, assieme al marito, l’ammiraglio Timothy Laurence; il principe Andrea di York, che non verrà assieme all’ex moglie Sarah Ferguson per motivi di protocollo e, infine, il principe Edoardo di Edimburgo, accompagnato dalla moglie Sophie.

 

Presenzieranno anche i nipoti del re con i rispettivi partner: le principesse Eugenie e Beatrice di York, lady Louise Windsor e James duca di Wessex, Zara e Peter Phillips. Ad abbassare l’età media, oltre ai figli di William e Kate, ci saranno anche i loro cuginetti: Savannah e Isla Phillips e Mia e Lena Tindall.
Naturalmente, saranno presenti molte autorità politiche inglesi e di altri Paesi. La vera novità di questa incoronazione sarà la presenza di persona di altri re e regine. Tra gli altri, saranno presenti rappresentanti di nove monarchie europee, insieme alle famiglie reali di Bhutan, Giordania, Tonga e Thailandia, al re Maori della Nuova Zelanda e alla casa imperiale del Giappone.
Presenti anche gli ex regnanti di Bulgaria, Romania e Grecia. Tra i politici invitati, ci sarà anche il nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Gli ospiti, in totale, saranno circa 2000: di questi, 850 saranno normali cittadini che si sono resi utili alla comunità.

La grande esclusa: Lady Pamela Hicks

A suscitare scalpore è stata, in occasione dell’incoronazione di Carlo III, l’esclusione dalla lista degli invitati di Lady Pamela Hicks.
I motivi dello scandalo sono duplici: il padre di Lady Hicks, Lord Louis Mountbatten, era lo zio del Principe Filippo; inoltre, la Lady, oggi 94enne, presenziò sia all’incoronazione di Giorgio VI nel 1937 che a quella di Elizabetta II in qualità di damigella d’onore.

 

Del mancato invito è stata avvisata con anticipo direttamente da Buckingham Palace. Comunque, non sembra essersi offesa: “Molto gentile il re ad avvertire, meglio la meritocrazia che l’aristocrazia” , ha commentato.

Da Edoardo VII a Carlo III: come cambiano i tempi

Se vedremo Carlo assiso sul trono inglese, lo dobbiamo allo zio di sua madre: Edoardo VIII. Alla morte del padre, il fu re Giorgio V, gli successe il figlio Edoardo, che era il primo di sei figli.
Solo pochi mesi dopo la sua incoronazione il nuovo re fu costretto ad abdicare, rinunciando di conseguenza al trono, per via della sua volontà di unirsi in matrimonio con una donna divorziata, Wallis Simpson: eventualità che per la Chiesa d’Inghilterra, del quale lui stesso era il capo in qualità di reggente, era inconcepibile.
Gli successe il fratello più giovane Giorgio, che poi divenne Giorgio VI d’Inghilterra e padre di Elisabetta. Siamo certi che il duca di Windsor non avrebbe mai potuto immaginare che il suo pronipote Carlo, divorziato e sposato a una donna divorziata, un giorno avrebbe avuto la possibilità di diventare re. Senza contare che Camilla, a differenza di quanto è sempre accaduto in passato, non sarà una semplice “regina consorte”, bensì una “regina” a tutti gli effetti. A differenza del suocero Filippo d’Edimburgo, che al cospetto della moglie era “solo” un principe consorte.

La profezia di un novello “Nostradamus”

Tuttavia, sulla cerimonia incombe una profezia sinistra. Un certo Mario Reading, presunto veggente brasiliano, sostiene che il futuro sovrano Carlo III sarà presto costretto ad abdicare per colpa di gravi problemi di salute.
E pare che lo farà in favore di un re inedito, qualcuno che non pensava di poter diventare re. Comunque vada, lo scopriremo, ma non sappiamo quanto presto.

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