Oggi Atlas propone un’intervista in esclusiva al coordinatore politico della Legione Libertà per la Russia, una delle due formazioni di russi che combattono al fianco degli ucraini nella guerra contro Mosca. Già membro della Duma, il parlamento russo, Il’ja Vladimirovič Ponomarëv ha preso la cittadinanza ucraina nel 2019 e dal 2022 è parte della formazione militare di dissidenti russi. “Ero certo che Putin non avrebbe mai iniziato questa guerra se non fosse stato male informato sulle possibili reazioni della società e delle elite ucraine”, dichiara Ponomarëv rispetto alle premesse della guerra e alle difficoltà che la Russia ha trovato nel momento in cui ha invaso l’Ucraina. Riguardo al sollevamento della compagnia di Mercenari Wagner avvenuto lo scorso fine settimana, la tesi di Ponomarëv è che Putin e Prigozhin siano stati in contatto per tutto il tempo del presunto golpe, e che il capo del Cremlino fosse certo che la cosa sarebbe rientrata. Ponomarëv si dichiara uomo di sinistra e giustifica il fatto che la formazione di cui è capo politico operi in stretto coordinamento con l’RDK – che al contrario sfoggia simboli nazisti e suprematisti – con la necessità di far fronte contro il nemico comune, tirando in ballo l’alleanza tattica tra Stati Uniti, Inghilterra e URSS durante la Seconda Guerra Mondiale. La controffensiva – ammette Ponomarëv come tutti i funzionari ucraini intervistati sull’argomento – è ancora agli esordi e procede a rilento, ma rilancia sull’imminenza di una grande azione coordinata.

A cura di Sabato Angieri

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