Si è tenuta nei giorni scorsi la riunione dei ministri della difesa dei paesi Nato. Si è discusso anche della possibile entrata dell’Ucraina nell’alleanza atlantica. Ipotesi per la quale Kiev spinge fin dall’inizio del conflitto, tanto che il ministro della difesa ucraino Oleksij Reznikov ha dichiarato nei giorni scorsi che “di fatto svogliamo già il ruolo di fianco est della Nato perché proteggiamo l’occidente dalla barbara Russia”. Il ministro ucraino ha avuto anche un colloquio privato con il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, colloquio che ha definito molto produttivo. Gli incontri di questo fine settimana sono preliminari al vertice vero e proprio che si terrà a Vilnius l’11 e il 12 luglio. Tra gli obiettivi del vertice a venire c’è l’aumento degli investimenti in armamenti di almeno il 2% da parte dei paesi membri. Non è mancato un cenno all’arsenale nucleare, che secondo il discorso ufficiale non dovrà essere implementato ma modernizzato al fine di raggiungere l’obiettivo della deterrenza, parole che ricordano molto da vicino gli scenari della guerra fredda. Tutte queste informazioni sono trapelate senza eccessiva enfasi, in quanto l’opinione pubblica, soprattutto europea, non sarebbe pronta a recepirle bene. Lo scopo della riunione dei ministri della difesa è stato quindi quello di fissare l’agenda del vertice di Vilnius, affinché possano essere ratificate le decisioni che sono state già prese in questa sede.

A cura di Sabato Angieri

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