Yevgeniy Prigozhin è al centro di un terremoto mediatico scatenato dal Washington Post, secondo il quale il capo della compagnia di mercenari russa conosciuta come Wagner starebbe tradendo il proprio paese e trattando con gli ucraini lo scambio di posizioni sul campo di battaglia di Bakhmut. Fin dall’inizio della battaglia di Bakhmut, Prigozhin è estremamente critico verso il ministero della difesa russo e in particolare con il titolare del dicastero, Sergej Šojgu. Gli attacchi si son fatti via via più violenti ma per più di una ragione la Russia non può permettersi di fare a meno di Prigozhin. La prima motivazione è di immagine, la Wagner è una compagnia privata che Mosca ha sempre dichiarato di non avere sotto il proprio controllo, se Putin agisse per rimuoverne il capo dimostrerebbe il contrario. In seconda battuta, l’impegno della compagnia Wagner in Ucraina sta permettendo a Putin di non richiamare un’ulteriore leva militare in Russia, mantenendo il contesto sociale in patria sotto controllo. Tanto Prigozhin quanto le autorità russe hanno bollato le rivelazioni del Washington Post come bufale, ma l’avanzata ucraina sull’area di Bakhmut si fa sempre più pressante e se la situazione sul campo dovesse peggiorare, la posizione personale del capo della Wagner potrebbe vacillare.

A cura di Sabato Angieri

Regia di Ciro Colonna