I generali a capo delle due fazioni in guerra in Sudan – Abdel Fattah Abdelrahman al-Burhan e Mohamed Hamdan Dagalo, detto Hemetti, rispettivamente alla testa dell’esercito regolare e del gruppo di paramilitari conosciuto come RSF, si sono incontrati ieri a Gedda, in Arabia Saudita, per dei colloqui preliminari in vista di un possibile accordo di pace. Tanto gli USA come l’Arabia Saudita, la Lega degli stati arabi, L’ONU e l’Unione Africana hanno esercitato forti pressioni affinché questo incontro avvenisse. Nonostante si stiano aprendo degli spiragli di pace, le ostilità non sono cessate per tutta la giornata di ieri e proseguono in quella odierna, con un computo dei feriti che avrebbe raggiunto la cifra di ben 5.000 unità. Ospedali e cliniche private nel paese sono quasi al collasso e grazie a un corridoio umanitario l’ONU ha fatto giungere 30.000 tonnellate di aiuti sanitari. Circa 80.000 persone sono in fuga verso i paesi limitrofi – escludendo l’Etiopia, la cui situazione politica e sociale è tutt’altro che pacifica – quantità che potrebbe decuplicarsi nel giro di pochi giorni.

A cura di Sabato Angieri

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