Secondo l’Economist le sanzioni imposte dall’occidente alla Russia funzionano, ma solo in parte. Non hanno evidentemente minato l’economia russa né tanto meno determinato una situazione per cui Putin dovrebbe far fronte a un malcontento generalizzato, ma ha anche fatto sì che la Russia debba fare i conti con un equilibrio molto precario. Sono diversi i fattori presi in esame dall’Economist.a un lato gli oligarchi che in qualche caso hanno persino tratto vantaggio dalle sanzioni acquisendo gli asset occidentali che avevano interessi in Russia, dall’altro le cosiddette “triangolazioni”, che vedono un paese terzo fare da intermediario per le merci oggetto di sanzione facendo in modo che arrivino in Russia. Poi c’è l’opera degli hacker e la pratica diffusa di estrarre i chip necessari per le armi da elettrodomestici di alta fascia come lavatrici o lavastoviglie. In conclusione, nonostante una grave carenza di manodopera e il rischio che in prospettiva ci sia un’impennata dell’inflazione, Mosca ha avuto la capacità di adattarsi alle sanzioni, ma è altresì consapevole di non potersi permettere di intensificare il conflitto.

A cura di Sabato Angieri

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