Un editoriale apparso ieri sul Washington Post ci si domanda se gli Stati Uniti stiano combattendo in Ucraina una guerra per procura. Secondo l’analisi del prestigioso quotidiano, ad eccezione della presenza fisica di soldati sul territorio ucraino, gli USA esercitano di fatto tutti gli altri ruoli che caratterizzano un paese cobelligerante. Il ragionamento prende le mosse dalla disanima delle informazioni filtrate nei giorni scorsi sulla piattaforma di gioco Discord ed enumera l’enorme quantità di dati riguardo il conflitto ucraino e di relative elaborazioni degli stessi che sono apparse tra i file rivelati. Il tutto dimostrerebbe che la Casa Bianca sta impiegando il proprio vasto patrimonio di intelligence e sorveglianza per sostenere Kiev nello sforzo bellico. I funzionari di Biden respingono questa etichetta appellandosi al diritto internazionale che giustifica il sostegno alla difesa di paesi aggrediti. Pur riconoscendo queste condizioni il giornale fa notare come siano stati già forniti a Kiev più di 40 miliardi di dollari in assistenza militare e logistica. L’articolo chiude con il paragone tra la situazione attuale e il sostegno dato ai Mujahidin contro l’URSS negli anni ’80.

A cura di Sabato Angieri

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