Claudia Sheinbaum, la prima donna che potrebbe guidare il Messico

Claudia Sheinbaum, la prima donna che potrebbe guidare il Messico

Claudia Sheinbaum

Il 2 giugno in Messico si terranno le elezioni presidenziali e per la prima volta nella storia del Paese una donna potrebbe diventare Presidente. Ingegnera, ambientalista e di sinistra, Claudia Sheinbaum è la grande favorita per vincere le elezioni. Chi è, da dove viene e quali sono le posizioni della candidata del partito Morena al potere per le elezioni di giugno 2024?

Il prossimo 2 giugno il Messico sarà al centro della più grande elezione della sua storia, dove si deciderà non solo il rinnovo del Parlamento e migliaia di posizioni locali, ma anche la Presidenza del paese, con la possibilità di eleggere per la prima volta una donna. L’esito di questa votazione è cruciale poiché determinerà se il progetto politico avviato da Andrés Manuel López Obrador (AMLO) negli ultimi sei anni proseguirà o se la popolazione messicana opterà per un ritorno a politiche più neoliberiste. Con poche settimane alle elezioni, i sondaggi indicano un ampio vantaggio per Claudia Sheinbaum rispetto alla sua principale rivale, la conservatrice Xóchitl Gálvez, e le proiezioni indicano che potrebbe anche vincere al primo turno, superando le aspettative.

Ma chi è Claudia Sheinbaum?

Claudia Sheinbaum
Claudia Sheinbaum

Le origini e la svolta politica di Claudia Sheinbaum

Le origini e la svolta politica

Claudia Sheinbaum Pardo, candidata della coalizione Sigamos Haciendo Historia, è una politica e ingegnera ambientale. Laureatosi presso l’Universidad Nacional Autónoma de México (UNAM) in fisica e successivamente specializzatasi con un master e un dottorato in ingegneria ambientale ed energetica, Sheinbaum ha poi contribuito attivamente all’istituzione del Partido de la Revolución Democrática (PRD) nel 1998 dopo un periodo di ricerca presso il Lawrence Berkeley National Laboratory dell’Università della California.

Il suo ingresso nella politica istituzionale è avvenuto due anni più tardi, nel 2000, quando, sotto l’amministrazione di Andrés Manuel López Obrador (AMLO), ha assunto la carica di Segretaria dell’Ambiente per Città del Messico. Durante questo incarico ha guidato progetti significativi come la creazione della prima linea del metrobús e la costruzione del secondo livello del periférico, la circonvallazione esterna della città, contribuendo al miglioramento dell’infrastruttura urbana. Successivamente, nel 2006, Sheinbaum ha lasciato la carica per unirsi alla campagna presidenziale di AMLO, periodo nel quale il loro rapporto politico si è rafforzato. Il 2014 ha segnato un’altra svolta importante quando Sheinbaum ha ufficialmente aderito al Movimiento Regeneración Nacional (Morena) fondato da AMLO nello stesso anno dopo aver rotto con il PRD, colpito da scandali e divisioni interne.

Il suo percorso politico è continuato nel 2015 con la sua elezione a sindaca di Tlalpan, il più grande distretto di Città del Messico e successivamente nel 2018 diventando una dei sette candidati alla carica di sindaco di Città del Messico, ottenendo circa il 50% dei voti e diventando la prima donna ad essere eletta sindaca. Il suo mandato è stato caratterizzato da diverse sfide, in particolare la lotta alla pandemia di COVID-19, l’insicurezza, la violenza di genere e l’alto tasso di inflazione. La sua amministrazione ha ricevuto elogi per la risposta alla pandemia, con un sistema che è stato considerato un modello, visti i vari successi come la registrazione online delle vaccinazioni per accelerare il processo. Inoltre, nel giugno 2019, Sheinbaum ha presentato un piano ambientale pluriennale, che prevedeva diverse iniziative per migliorare l’ambiente a Città del Messico, come la riduzione del 30% dell’inquinamento atmosferico, la costruzione di un nuovo impianto di separazione dei rifiuti e il potenziamento del servizio idrico per tutte le abitazioni. Nello stesso anno, ha annunciato un investimento di 40 miliardi di pesos per modernizzare la metropolitana di Città del Messico nel successivo quinquennio.

Grazie alla sua comprovata leadership, Claudia Sheinbaum è quindi emersa come la principale candidata nelle elezioni presidenziali messicane. Diversi fattori stanno favorendo Sheinbaum e la sua coalizione, ma forse il più significativo è l’alto indice di gradimento che ha ancora López Obrador, che supera quello di qualsiasi altro presidente delle ultime quattro amministrazioni, e che si riflette su di lei. Attraverso la creazione di un forte legame con gli elettori e le elettrici che si erano sentiti abbandonati da altri presidenti, AMLO ha dato priorità ai programmi popolari per combattere la povertà aumentando i sussidi per abbassare i prezzi del carburante dell’elettricità e sviluppando importanti progetti infrastrutturali, tra cui un’ambiziosa linea ferroviaria nella penisola dello Yucatan, per stimolare lo sviluppo in regioni storicamente svantaggiate.

Sebbene Sheinbaum non abbia partecipato alla formulazione di tali politiche, si è impegnata a seguire le orme di AMLO, consolidando gran parte dei suoi progetti infrastrutturali e implementando i suoi popolari programmi di assistenza sociale. Tuttavia, nonostante la sua continuità con le politiche del predecessore, vi sono segnali che indicano come un’eventuale amministrazione Sheinbaum potrebbe divergere da quella di AMLO.

 

Le questioni più urgenti

I temi centrali della campagna elettorale riflettono le principali sfide del Paese, ma l’approccio di Sheinbaum pare sarà diverso da quello di AMLO.

Una delle questioni più urgenti riguarda la sicurezza. Dal giugno 2023, Laboratorio Electoral ha documentato un aumento dei casi di violenza legati alle elezioni, spesso associati ai cartelli e ad altri gruppi criminali che cercano di influenzare le elezioni. Durante la campagna elettorale, Sheinbaum ha promesso di affrontare la crescente violenza, assicurando di potenziare la polizia e di investire nell’intelligence, strategie già applicate quando era sindaca di Città del Messico e che differiscono radicalmente dall’approccio militarizzato di AMLO. I risultati di tali strategie sono stati visibili: mentre le denunce di estorsioni e sparizioni sono aumentate in tutto il paese, gli omicidi, i furti e altri crimini nella capitale sono diminuiti di circa il 60%.

Un altro tema rilevante è la gestione delle risorse energetiche ambientali. Mentre AMLO si è concentrato sull’espansione della produzione petrolifera, inaugurando una nuova raffineria in Messico e acquistandone una in Texas, Sheinbaum ha dichiarato di voler orientare gli investimenti verso le energie rinnovabili, richiamando anche agli impegni internazionali per ridurre l’uso dei combustibili fossili. Ha proposto che Pemex partecipi all’estrazione del litio, produca energia termica ed elettrica da fonti energetiche rinnovabili e si impegni nella produzione petrolchimica e di fertilizzanti. Ha promesso di promuovere i veicoli elettrici per il trasporto pubblico e privato, insieme all’utilizzo dei pannelli solari. Ha anche delineato un piano ambizioso per affrontare la sfida della siccità attraverso una gestione migliorata delle risorse idriche. Tuttavia, alcuni attivisti hanno sollevato preoccupazioni riguardo alle potenziali conseguenze negative delle proposte ambientaliste di Sheinbaum, in particolare per quanto riguarda i suoi piani riguardanti l’agricoltura industriale in aree fortemente deforestate.

I rapporti con le grandi potenze, in particolare gli Stati Uniti, costituiscono un ulteriore nodo da sciogliere, soprattutto con l’incertezza derivante dalla campagna presidenziale statunitense in corso. Se la rielezione di Biden rappresenterebbe un segnale di continuità, una vittoria di Donald Trump potrebbe ribaltare la politica messicana considerando la sua proposta per una tariffa universale del 10% sulle merci importate. Questa è una sfida che, come afferma Andrew Rudman, direttore del Mexico Institute, nessun presidente messicano, compreso AMLO, ha affrontato fino ad ora. Tuttavia, Sheinbaum ha ribadito più volte la sua intenzione di stabilire un rapporto di uguaglianza, anziché di subordinazione con gli Stati Uniti, indifferentemente da chi sarà il prossimo Presidente. in una conferenza stampa, ha affermato che gli investimenti delle imprese statunitensi nel territorio messicano, attraverso il nearshoring (la delocalizzazione delle attività in un paese vicino), devono essere utilizzati affinché il Messico sia più di una maquila e si creino catene di valore con maggiori benefici. Allo stesso tempo, la gestione del flusso migratorio verso gli Stati Uniti, che coinvolge sia cittadini messicani che persone provenienti dai paesi dell’America centrale che attraversano il Messico, rappresenta un’altra sfida importante. Mentre Trump e Biden hanno entrambi spinto per restrizioni più severe alla migrazione, Sheinbaum ha affermato che il modo migliore per non far partire le persone è cooperare allo sviluppo economico locale e regionale. In campagna elettorale Sheinbaum ha sottolineato che insisterà soprattutto sul fatto che la soluzione migliore, quella che risolve il problema a lungo termine, è investire nei Paesi di provenienza dei migranti.

Infine, in un paese che si appresta a eleggere per la prima volta una donna come Presidente, un’altra questione importante è la violenza di genere (nel paese si verificano circa 10 femminicidi al giorno). Tuttavia, il rapporto di Sheinbaum con il movimento femminista messicano è complesso. Da un lato, a Città del Messico, l’amministrazione di Sheinbaum ha gestito le questioni legate al genere in modo diverso rispetto al governo federale. Le politiche pubbliche attuate hanno svolto un ruolo importante nel promuovere l’inclusione e nell’aumentare la presenza delle donne in tutti i livelli del governo e dell’amministrazione pubblica, incluso l’assunzione di un maggior numero di avvocatesse formate per lavorare con una prospettiva di genere. Inoltre, secondo l’organizzazione femminista Intersecta, la violenza contro le donne nella capitale è diminuita del 32% grazie alle azioni intraprese da Sheinbaum che ora promette di attuare a livello nazionale e in aggiunta ha proposto di affrontare il problema focalizzandosi sulla prevenzione e promozione della denuncia e di classificare il reato di femminicidio a livello nazionale.

Dall’altra parte, sia Claudia Sheinbaum che López Obrador hanno ricevuto critiche nel 2020, dopo che un gruppo di madri di vittime di femminicidi e altri attivisti occuparono la Comisión de Derechos Humanos del Messico e Sheinbaum sostenne AMLO nel condannare le attiviste. Inoltre, a marzo 2023, Sheinbaum è stata criticata da gruppo organizzato di attiviste per l’inazione del governo di Città del Messico sui femminicidi e le sparizioni, per i tagli al budget per i programmi a beneficio delle donne, compresi i rifugi e le iniziative sulla salute sessuale e riproduttiva.

Nonostante le critiche ricevute in passato su alcune tematiche chiave, se eletta, l’approccio di Sheinbaum potrebbe segnare un significativo cambiamento rispetto al governo precedente. La candidata si impegna per un approccio basato sui diritti, proponendo espansioni dello Stato sociale, riforme e una visione per superare il neoliberismo. Oltre a ciò, questioni ambientali e di sostenibilità, educazione, scienza e cultura, attenzione alle donne, ai sistemi di assistenza e ai diritti delle popolazioni indigene e afrodiscendenti sono aspetti chiave che differenziano o “estendono” le questioni che Sheinbaum solleva rispetto ad AMLO, rappresentando alcuni pilastri del secondo piano della Cuarta Transformación.

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Foto di Marco Oriolesi su Unsplash